Hanno tra i 13 e i 15 anni, è il loro sabato
Disposti a smettere in cambio di un reality
ROMA. Hanno tra i 13 e i 15 anni e durante una serata in discoteca arrivano a bere anche quattro bicchieri di alcolici. E’ la «generazione alcol» che sta crescendo a vista d’occhio in Italia, quella che cerca lo «sballo del sabato sera» ed è disposta a rinunciarci solo in cambio di un grosso premio o della partecipazione a un reality in tv. A scattarne la fotografia sono due rapporti presentati ieri dall’Istituto superiore di sanità e dall’Istat, in occasione dell’Alcol prevention day.Generazione alcol. Dalla ricerca effettuata dall’Iss nelle discoteche italiane attraverso il progetto «Il Pilota», ben il 67% dei ragazzi tra i 13 e i 15 anni, dunque al di sotto dell’età legale, eccede nel bere, consumando frequentemente da due a quattro drink in una serata. La media è di 4 bicchieri a serata, tra breezer, birra e superalcolici per i maschi, e di tre bicchieri per le ragazze. In particolare, ha spiegato Emanuele Scafato dell’Iss, «il 25% dei ragazzi e il 31% delle ragazze assumono più di due unità alcoliche a sera. Questi giovanissimi bevono soprattutto il sabato, ma anche negli altri giorni della settimana, seppur in prevalenza ridotta». Anche per i giovani di età superiore ai 15 anni la media di consumo è generalmente superiore ai due drink, in particolare fra il 46,8% dei ragazzi e il 30,6% delle ragazze. Il picco di prevalenza dei consumatori a rischio si verifica tra i 19 e i 24 anni, per poi diminuire dopo i 25 anni in entrambi i sessi. «Si tratta di quantità non trascurabili - ha osservato Scafato - in particolare se riferite agli adolescenti e assolutamente ingiustificabili riguardo ai minori, anche tenuto conto che i consumi al di sotto dei 15 anni dovrebbero essere pari a zero litri entro il 2010, obiettivo in cui si sono impegnati tutti gli Stati membri del Who (l’Organizzazione mondiale della sanità)».Dal canto suo l’Istat sottolinea come tra i giovani si stia diffondendo l’abitudine (tipica dei paesi del Nord Europa) di eccedere in una sola occasione nel consumo di alcol al solo scopo di ubriacarsi. Si tratta del fenomeno cosiddetto del «binge drinking» (bere per ubriacarsi): nel 2007, l’8% della popolazione dagli 11 anni in su ha dichiarato di aver bevuto alcol in eccesso in una sola occasione almeno una volta negli ultimi dodici mesi. E analizzando le fasce d’età le percentuali crescono: 11,4% nella fascia 16-17 anni, 15,3% tra i 18 e i 19.17,2% tra i 20 e i 24 anni, 15,5% tra i 25 e i 29.«Smetterei per un realty». A convincere i ragazzi che frequentano le discoteche a non bere per l’intera serata non sono certo la paura dei controlli della polizia, le campagne pubblicitarie o il divieto di consumare alcol nei locali notturni. Quello che potrebbe fare la differenza sarebbe l’assegnazione di un premio importante (indicato dal 74% degli intervistati) e la partecipazione a un programma televisivo o un reality show (70%). Appena il 58% sente invece la responsabilità di portare a casa gli amici, il 44% la pressione del partner e degli amici, il 31% teme il divieto di servire alcolici all’interno dei locali notturni, il 23% i controlli della polizia. «Come ricercatori - ha spiegato Scafato - avevamo immaginato motivazioni piuttosto inconsuete, ma i giovani ci hanno stupito nelle risposte che ci hanno dato».Anziani a rischio. L’abuso di alcol non aumenta solo tra i giovani: più di 3 milioni di over-65 sono a rischio. Il 32,6% tende all’abuso, con una maggiore incidenza nel sesso maschile (52,8%) rispetto a quello femminile (17,5%). Il progetto Iprea, condotto dall’Iss in 12 regioni italiane, ha rilevato la presenza di alcuni fattori che «predispongono» a bere di più.Tra i gli uomini il rischio è maggiore tra coloro che dicono di sentirsi bene (48%), tra i fumatori (93%), coloro che hanno svolto un lavoro manuale (80%), chi è obeso (46%) e chi vive nelle regioni del nord (43%). Nel sesso femminile, invece, ad aumentare il rischio sono altri fattori, primo fra tutti la convivenza con il coniuge (80%), di cui si assumono le abitudini. Sono poi più a rischio le donne che vivono al nord (66%) mentre coloro che abitano con i figli consumano meno alcol.
da: espresso.repubblica.it