sabato 26 aprile 2008

"Chi guida per gli amici da me non pagherà più"

Davide Scabin si sente come letto nel pensiero: «Dice sul serio? L’Epat e l’Aci vogliono davvero offrire ai clienti dei ristoranti il taxi? Ma mi hanno rubato l’idea. Lo sa che io sto lavorando al menu-driver?».
Che cos’è questo «menu driver»?
«E’ un’idea cui stiamo lavorando da qualche tempo. Abbiamo intenzione di offrire la cena a chi arriva al ristorante in cinque. Insomma, pagano in quattro e il quinto, il driver, quello che avrà il compito di portare tutti a casa, sani e salvi, gli offro io la cena. Il patto è che il driver non deve bere niente di alcolico: ha davanti a sé un lunghissimo bicchiere blu che viene rigorosamente riempito di sola acqua. Può scegliere fra diverse marche, ma non una goccia di vino».
Perché il quinto non paga?
Potevamo fare il sesto, ma ci vuole necessariamente la Multipla per trasportare tutte quelle persone...».
Quindi la proposta del presidente Nebiolo, maturata in accordo con l’Aci, le piace.
«Se mi piace? La trovo geniale. Era ora che qualcuno ci pensasse. Prima di tutto così si convince la gente a consumare di nuovo il vino senza angosce, secondo si convincono i cittadini torinesi a familiarizzare con le auto pubbliche».
Perché i torinesi, secondo lei, hanno qualche problema con i taxi?
«Sì, certamente: si vergognano. Ma diciamola meglio. Essendo gente patita dell’understatement ha un certo pudore a utilizzare questo mezzo pubblico. Non sono pochi infatti, coloro che si fanno lasciare qualche centinaio di metri prima del portone di casa, per non dare nell’occhio».
Torniamo al consumo dell’alcol a tavola. Anche lei ha riscontrato un crollo delle richieste da quando l’etilometro fa più paura?
«Crollo è una parola riduttiva. Nel mio ristorante non solo accade che le bottiglie di vino vengano centellinate. Ma i super-alcolici restano nelle loro bottiglie. Nessuno conclude più il pasto con un buon whisky o una grappa. Temono che sia sufficiente per sancire il ritiro della patente».
da: la stampa.it

Non esiste grappa a 21 gradi

La grappa sta vivendo un momento di crescita di interesse anche a seguito della recente attribuzione della denominazione geografica a livello europeo (d'ora in poi si parlerà solo di "grappa" e non ci sarà necessità di specificare "italiana").
Il mondo della grappa è molto grato ai mezzi di informazione che permettono il diffondersi di una maggiore cultura del prodotto e cerca, attraverso l'Istituto Nazionale Grappa, di offrire il proprio supporto, anche tecnico, ai giornalisti che scrivono del distillato.
Recentemente alcune testate hanno parlato di "grappa a 21 gradi".
L'Istituto Nazionale Grappa tiene a precisare che nella commercializzazione della grappa è prevista per legge una gradazione minima di 37,5% in volume (per le grappe a indicazione geografica è prevista una gradazione minima non inferiore a 40% in volume). Una bevanda alcolica con gradazione inferiore non può essere quindi definita "grappa".
da: teatronaturale.it

lunedì 21 aprile 2008

Generazione alcol, 4 superdrink a serata

Hanno tra i 13 e i 15 anni, è il loro sabato
Disposti a smettere in cambio di un reality
ROMA. Hanno tra i 13 e i 15 anni e durante una serata in discoteca arrivano a bere anche quattro bicchieri di alcolici. E’ la «generazione alcol» che sta crescendo a vista d’occhio in Italia, quella che cerca lo «sballo del sabato sera» ed è disposta a rinunciarci solo in cambio di un grosso premio o della partecipazione a un reality in tv. A scattarne la fotografia sono due rapporti presentati ieri dall’Istituto superiore di sanità e dall’Istat, in occasione dell’Alcol prevention day.Generazione alcol. Dalla ricerca effettuata dall’Iss nelle discoteche italiane attraverso il progetto «Il Pilota», ben il 67% dei ragazzi tra i 13 e i 15 anni, dunque al di sotto dell’età legale, eccede nel bere, consumando frequentemente da due a quattro drink in una serata. La media è di 4 bicchieri a serata, tra breezer, birra e superalcolici per i maschi, e di tre bicchieri per le ragazze. In particolare, ha spiegato Emanuele Scafato dell’Iss, «il 25% dei ragazzi e il 31% delle ragazze assumono più di due unità alcoliche a sera. Questi giovanissimi bevono soprattutto il sabato, ma anche negli altri giorni della settimana, seppur in prevalenza ridotta». Anche per i giovani di età superiore ai 15 anni la media di consumo è generalmente superiore ai due drink, in particolare fra il 46,8% dei ragazzi e il 30,6% delle ragazze. Il picco di prevalenza dei consumatori a rischio si verifica tra i 19 e i 24 anni, per poi diminuire dopo i 25 anni in entrambi i sessi. «Si tratta di quantità non trascurabili - ha osservato Scafato - in particolare se riferite agli adolescenti e assolutamente ingiustificabili riguardo ai minori, anche tenuto conto che i consumi al di sotto dei 15 anni dovrebbero essere pari a zero litri entro il 2010, obiettivo in cui si sono impegnati tutti gli Stati membri del Who (l’Organizzazione mondiale della sanità)».Dal canto suo l’Istat sottolinea come tra i giovani si stia diffondendo l’abitudine (tipica dei paesi del Nord Europa) di eccedere in una sola occasione nel consumo di alcol al solo scopo di ubriacarsi. Si tratta del fenomeno cosiddetto del «binge drinking» (bere per ubriacarsi): nel 2007, l’8% della popolazione dagli 11 anni in su ha dichiarato di aver bevuto alcol in eccesso in una sola occasione almeno una volta negli ultimi dodici mesi. E analizzando le fasce d’età le percentuali crescono: 11,4% nella fascia 16-17 anni, 15,3% tra i 18 e i 19.17,2% tra i 20 e i 24 anni, 15,5% tra i 25 e i 29.«Smetterei per un realty». A convincere i ragazzi che frequentano le discoteche a non bere per l’intera serata non sono certo la paura dei controlli della polizia, le campagne pubblicitarie o il divieto di consumare alcol nei locali notturni. Quello che potrebbe fare la differenza sarebbe l’assegnazione di un premio importante (indicato dal 74% degli intervistati) e la partecipazione a un programma televisivo o un reality show (70%). Appena il 58% sente invece la responsabilità di portare a casa gli amici, il 44% la pressione del partner e degli amici, il 31% teme il divieto di servire alcolici all’interno dei locali notturni, il 23% i controlli della polizia. «Come ricercatori - ha spiegato Scafato - avevamo immaginato motivazioni piuttosto inconsuete, ma i giovani ci hanno stupito nelle risposte che ci hanno dato».Anziani a rischio. L’abuso di alcol non aumenta solo tra i giovani: più di 3 milioni di over-65 sono a rischio. Il 32,6% tende all’abuso, con una maggiore incidenza nel sesso maschile (52,8%) rispetto a quello femminile (17,5%). Il progetto Iprea, condotto dall’Iss in 12 regioni italiane, ha rilevato la presenza di alcuni fattori che «predispongono» a bere di più.Tra i gli uomini il rischio è maggiore tra coloro che dicono di sentirsi bene (48%), tra i fumatori (93%), coloro che hanno svolto un lavoro manuale (80%), chi è obeso (46%) e chi vive nelle regioni del nord (43%). Nel sesso femminile, invece, ad aumentare il rischio sono altri fattori, primo fra tutti la convivenza con il coniuge (80%), di cui si assumono le abitudini. Sono poi più a rischio le donne che vivono al nord (66%) mentre coloro che abitano con i figli consumano meno alcol.
da: espresso.repubblica.it

giovedì 17 aprile 2008

Un certificato di qualità per la Grappa Veneta

In arrivo il primo certificato di qualità per la Grappa Veneta, a confortare i lavori i risultati della ricerca dell’Unione Italiana Vini, in primo piano la tutela del consumatore. È stato presentato oggi infatti, mercoledì 16 aprile, a Legnaro (Pd), durante il convegno "La Grappa oltre la Grappa" tenutosi alla Corte Benedettina nella sede di Veneto Agricoltura, moderato da Mimmo Vita, Presidente UNAGA, il progetto per la stesura del disciplinare sulla garanzia e la qualità della Grappa Veneta che renderà unico il prodotto "made in Italy", curato dall’Istituto Grappa Veneta in collaborazione con Veneto Agricoltura e Regione Veneto.

Afferma Alessandro Maschio, Presidente dell’Istituto Grappa Veneta: "Le finalità sono di identificare le caratteristiche chimiche ed organolettiche della grappa, creare un panel, una commissione di assaggio in grado di valutare le principali caratteristiche sensoriali, sulla base di un progetto con il quale si dovrà certificare la qualità del prodotto. E’ la prima volta che i produttori associati sono tutti uniti con un obiettivo comune".

A sostegno del lavoro svolto dall’Istituto Grappa Veneta, la ricerca presentata dall’Unione Italiana Vini con il condirettore Francesco Pavanello e da Michela Cipriani, nella quale è stato messo in evidenza come attraverso dei marcatori si riesce ad identificare il territorio di provenienza della grappa. Risultato che permette di arrivare alla tracciabilità del prodotto elemento importante per la tutela del consumatore.
da: masterviaggi.it

E’ nato il secondo Mercato della Terra in Libano

Domenica 6 aprile è stato inaugurato il secondo Mercato della Terra libanese a Saida, nel sud del Paese.
Il Mercato della Terra di Saida è parte di un progetto del programma ROSS (Ricostruzione, Occupazione, Servizi e Sviluppo) della Cooperazione Italiana.
Partito ufficialmente nel marzo 2007 il progetto intende offrire supporto ai piccoli produttori, tramite corsi di formazione e l'apertura di tre mercati contadini in Libano: a Tripoli-Mina (inaugurato lo scorso 6 dicembre), Saida e Beirut.
Il progetto è realizzato dalla ONG Ucodep in collaborazione con Slow Food Beirut e la Fondazione Slow Food per la Biodiversità. Collaborano alla logistica e alla realizazione di tutte le attività del Mercato della Terra di Saida la Hariri Foundation e il centro South BIC.
Il mercato è organizzato su base settimanale e avrà luogo nel Khan El-Franj, spettacolare struttura storica posta sul lungomare dell'antica città fenicia. Si tratta di un caravanserraglio del 17mo secolo, ristrutturato per essere utilizzato come spazio pubblico e adatto anche alle edizioni invernali del mercato. La struttura ha un'ampia corte interna scoperta nella quale avranno luogo gli eventi e le attività collaterali al souk, mentre i produttori, circa 25 per la prima edizione, avranno i loro stand sotto le arcate.
I Mercati della Terra libanesi sono organizzati secondo un modello internazionale pensato da Slow Food, con regole che sono state adattate alla realtà locale.
Tutti i prodotti presentati rispondono al criterio del buono, pulito e giusto, secondo la definizione di Carlo Petrini; sono locali e di stagione, presentati al mercato sempre e solo da chi li prodotti.
Saranno presenti banchi di frutta e verdura fresca, mouneh (le tipiche conserve libanesi), dolci tradizionali, distillati, miele, olio d'oliva e e saponi naturali prodotti artigianalmente.
Scopo di questo, come di tutti i Mercati della Terra, è creare non solo opportunità di vendita, ma anche di incontro, socializzazione, conoscenza dell'identità alimentare di un territorio.
da: slowfood.it

Da Atripalda distillati per gli Usa

L'attenzione non è mai abbastanza nel delicato momento di distillazione di una grappa. Bisogna vigilare fugare il pericolo che il distillato si trasformi in un liquore perdendo quindi la propria origine. Lo sa bene Vincenzo De Filippi, titolare dell'azienda La Grappa del Grifo che ormai da tre anni produce quattro linee di grappe di qualità, delle quali due aromatiche. Pur essendo a capo di un'azienda relativamente giovane, Vincenzo De Filippi può vantare un'esperienza decennale nel campo della produzione vitivinicola. Da questa passione, che ha cambiato solo abito nel corso degli anni, nasce la grappa a marchio Il Grifo, già piuttosto conosciuta a livello regionale. Poche le fiere in programma. Tuttavia i precedenti contatti instaurati attraverso l'azienda vinicola e l'occasione data da alcuni emigranti irpini, hanno permesso alle grappe di De Filippi di raggiungere Svizzera e Stati Uniti.
Emilia Filocamo
da: denaro.it

Il grifo che avvinghia una vite, esplicito riferimento al simbolo principe di un'intera terra vocata alla viticoltura, l'Irpinia, è il suggestivo restyling dato all'antico stemma di famiglia e oggi il logo suggestivo che contraddistingue appunto i prodotti dell'azienda La Grappa del Grifo. A raccontarlo con entusiasmo e soddisfazione è il titolare, Vincenzo De Filippi. "Tutto nasce sicuramente da una grande passione per questo territorio - racconta il titolare — ma anche e soprattutto da una precedente e decennale esperienza nel settore vitivinicolo, in tempi in cui l'Irpinia non era ancora così al centro dell'attenzione di esperti ed appassionati del settore vitivinicolo ed enogastronomico"
Fa fatica Vincenzo De Filippi a definirsi un pioniere della promozione vitivinicola del suo paese e della sua terra, l'azienda di grappe ha sede appunto ad Atripalda, ma solo per una grande umiltà.
"Con il passare degli anni, dopo aver lasciato l'esperienza vitivinicola, ho pensato di restare nel settore ma con un abito diverso — aggiunge — con acute e attente indagini di mercato ho potuto constatare, specie recentemente, una grande attenzione per il mercato dei distillati e delle grappe" Così tre anni fa nasce questa azienda, che seppure giovane, porta sulle spalle orgogliosa tutto il peso di un'esperienza fatta sul campo dal titolare. "Attualmente produciamo quattro grappe principali — chiarisce Vincenzo De Filippi — una barricata, l'Antiqua, una grappa di monovitigno Aglianico, l'Hellanica, due aromatiche, la prima aromatizzata ai limoni della costiera che si chiama Anthea e la seconda, aromatizzata ai frutti di bosco, dal nome assolutamente azzeccato di Suavis".
Attenzione, disciplina degli ingredienti e passione rendono queste grappe un prodotto straordinariamente identificativo del territorio e della personalità del titolare. Una dedizione che è stata premiata, e non solo sul territorio nazionale. "Siamo presenti a livello regionale, ma il contatto con distributori legati alla mia precedente attività e il trait d'union prezioso esercitato da alcuni emigranti irpini hanno fatto il resto — aggiunge Vincenzo De Filippi - oggi siamo infatti presenti in Svizzera e New Jersey, ovviamente in piccole quantità, dovute alla nostra natura artigianale".
E la destinazione, fatta per lo più di privati e semplici appassionati del prodotto, mira ad estendersi a raggiera ma in settori precisi e con un target di clienti elevato. " La grande distribuzione non ci interessa, nè sul territorio nazionale, nè all'estero — conclude De Filippi — preferiamo rivolgerci ad un pubblico selezionato, quello delle enoteche, dei ristoranti e dei negozi specializzati"


Profilo aziendale
Ragione sociale: La Grappa del Grifo
Anno di costituzione: 2005
Sede: Via Cesinali, 71 Atripalda (Avellino)
Amministratore unico: Vincenzo De Filippi
Settore / Settori: produzione grappe

ISTAT: UN RAGAZZINO SU 5 CONSUMA ALCOL,SALE USO TRA GIOVANI DONNE

Roma, 17 apr. (Apcom) - A 16-17 anni il 5,2% beve ogni giorno, l'11,4% si ubriaca, se l'Italia è un paese dove il consumo di alcol è tradizionalmente moderato ed è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni, cresce in maniera preoccupante il consumo tra i giovani e soprattutto tra le donne. Le ragazze di 18-19 anni che consumano alcol passano dal 53,7% del 2007 al 60,9% dello scorso anno, quelle tra i 20 e i 24 anni dal 58,4% al 63,2%. Più allarmante il dato che riguarda i ragazzini: uno su cinque (il 19,9%) tra gli 11 e i 15 anni ha bevuto almeno una volta nell'arco dell'ultimo anno e quasi il 2% si è già ubriacato.
La metà dei sedicenni e dei diciassettenni beve, il 5,2% tutti i giorni, e cresce il fenomeno del binge drinking: nel corso degli ultimi dodici mesi si è ubriacato almeno una volta l'11,4% dei ragazzi di quell'età. E' il quadro tracciato dall'Istat nel rapporto "Uso e abuso di alcol in Italia", sui risultati di una indagine campionaria su 19mila famiglie condotta nel febbraio 2007.


sabato 12 aprile 2008

I grandi compratori internazionali ora vogliono la grappa

Il recente riconoscimento della denominazione geografica a livello europeo rafforza l'interesse degli operatori internazionali per la grappa di C. S. Alla chiusura di Vinitaly il bilancio per la grappa è positivo. Cresce all'estero la notorietà del distillato italiano, con sempre più operatori internazionali che si interessano al prodotto.
"Il riconoscimento della grappa come denominazione geografica, ottenuto grazie all'azione determinante del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha rafforzato l'interesse degli operatori stranieri nei confronti del nostro distillato - conferma Cesare Mazetti, presidente dell'Istituto Nazionale Grappa - Ora si avvicinano alla grappa anche le grandi realtà della distribuzione internazionale".
Il mercato della grappa registra una lieve flessione nei consumi, ma le vendite vanno bene. Il loro valore è infatti stabile, la tendenza è addirittura di un lieve incremento, accompagnata da una maggiore qualità nel consumo. Si registra inoltre anche una maggiore attenzione alle tecniche di invecchiamento da parte dei produttori, per grappe che trovano sempre più spesso il favore del pubblico.
Conferme dell'amore della gente per la grappa arrivano anche dal banco di assaggio "Grappa & C. Stratus Tasting", organizzato dal Centro Studi Assaggiatori proprio a Vinitaly in collaborazione con Verona Fiere. Quest'anno ha festeggiato la ventesima edizione con circa cinquemila assaggi di grappe, distillati e liquori. Tutti gli assaggi sono stati registrati su schede, ogni dato raccolto verrà ora elaborato ed esaminato per scoprire le tendenze dei consumatori.
da: www.teatronaturale.it

venerdì 11 aprile 2008

DISTILLERIA TORNITA SIENA: NON CHIUSA, NESSUNA SOFISTICAZIONE

(AGI) - Torrita di Siena, 9 apr. - Non e’ stata ordinata la chiusura della distilleria di Tornita di Siena: la semplice sospensione della produzione di alcole per uso alimentare - sottolineano le Distillerie Bonollo - e’ stata disposta in via cautelativa dal Sindaco ma non ha alcun effetto, poicbe’ l’impianto non ne produce attualmente, in quanto ne esce solo alcole grezzo per uso industriale. E soprattutto, sottolineano le Distilleria Bonollo (fra le maggiori realta’ d’Europa della distillazione del comparto enologico), non esiste alcun nesso con le contraffazioni del vino di sui si parla in questi giorni, e non esistono contestazioni di natura amministrativa. I depositi di materia prima per i quali sono state mosse contestazioni di natura igienica vengono utilizzati solo per le vinacce destinate alla produzione di alcole grezzo, mentre ben altra cura viene riservata ai magazzini per lo stoccaggio delle vinacce utilizzate per le distillazioni a uso alimentare. La produzione di alcole grezzo non destinato al consumo alimentare ma, nel caso specifico, destinato alla carburazione, esclude evidentemente ogni eventuale rischio di insufficienza igienico-sanitaria. Le Distillerie Bonollo sottolineano che in tutti i loro stabilimenti e’ attuata la corretta prassi igienico-sanitaria del processo produttivo degli alcoli e delle acquaviti. Le Distillerie Bonollo vantano il fatto che la sicurezza alimentare e l’igiene costituiscono uno dei punti di forza della loro produzione, che l’ha portata, per qualita’ e serieta’ professionale, al primo posto del mondo nella produzione di grappa, l’esclusiva acquavite italiana. (AGI)

I grandi compratori internazionali ora vogliono la grappa

(vinit.it - 10-04-2008) Alla chiusura di Vinitaly il bilancio per la grappa è positivo. Cresce all'estero la notorietà del distillato italiano, con sempre più operatori internazionali che si interessano al prodotto.
"Il riconoscimento della grappa come denominazione geografica, ottenuto grazie all'azione determinante del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha rafforzato l'interesse degli operatori stranieri nei confronti del nostro distillato - conferma Cesare Mazetti, presidente dell'Istituto Nazionale Grappa - Ora si avvicinano alla grappa anche le grandi realtà della distribuzione internazionale".
Il mercato della grappa registra una lieve flessione nei consumi, ma le vendite vanno bene. Il loro valore è infatti stabile, la tendenza è addirittura di un lieve incremento, accompagnata da una maggiore qualità nel consumo. Si registra inoltre anche una maggiore attenzione alle tecniche di invecchiamento da parte dei produttori, per grappe che trovano sempre più spesso il favore del pubblico.
Conferme dell'amore della gente per la grappa arrivano anche dal banco di assaggio "Grappa & C. Stratus Tasting", organizzato dal Centro Studi Assaggiatori proprio a Vinitaly in collaborazione con Verona Fiere. Quest'anno ha festeggiato la ventesima edizione con circa cinquemila assaggi di grappe, distillati e liquori. Tutti gli assaggi sono stati registrati su schede, ogni dato raccolto verrà ora elaborato ed esaminato per scoprire le tendenze dei consumatori.
Chi è l'Istituto Nazionale Grappa
L'Istituto Nazionale Grappa è stato fondato nel 1996. Attualmente, attraverso gli Istituti regionali aderenti o direttamente, l'Istituto Nazionale Grappa rappresenta circa il 70% della grappa distillata e oltre 100 aziende. All'Istituto Nazionale Grappa aderiscono l'Istituto Grappa Piemonte, l'Istituto Grappa della Valle d'Aosta, l'Istituto Grappa Lombarda, l'Istituto Grappa Veneta, l'Istituto Tutela Grappa del Trentino, l'Associazione Produttori Grappa dell'Alto Adige e numerosi produttori singoli.
Oltre alle organizzazioni regionali possono infatti aderire all'Istituto Nazionale Grappa le imprese che producono o commercializzano grappa con marchio proprio che hanno sede in una regione in cui non è presente un sodalizio associato all'Istituto Nazionale Grappa.

Oval Swarovski Crystal Vodka, bottiglia d'elite

La Vodka Oval, nota per la sua ineguagliabile purezza, viene ora proposta in un’intrigante versione in edizione limitata. Settemila cristalli Swarovski tempestano la bottiglia, che vanta un design innovativo.

Il risultato trasuda fascino da ogni centimetro quadrato di superficie, ma anche il prezzo è abbagliante: 3.500 sterline. Chi vorrà comprarla dovrà rivolgersi ad alcuni dei locali più esclusivi di Londra, all’uopo selezionati.

da: deluxeblog.it

giovedì 10 aprile 2008

DISTILLERIE BONOLLO: “NESSUNA CHIUSURA PER L’IMPIANTO DI SIENA E NESSUN COINVOLGIMENTO CON LO SCANDALO DELLE SOFISTICAZIONI DEL VINO”

(Wine News) -Siena - 09 Aprile 2008
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DISTILLERIE BONOLLO: “NESSUNA CHIUSURA PER L’IMPIANTO DI SIENA E NESSUN COINVOLGIMENTO CON LO SCANDALO DELLE SOFISTICAZIONI DEL VINO”

“Nessuna chiusura dell’impianto di Torrita di Siena e nessun coinvolgimento con le contraffazioni del vino”. Lo comunica le Distillerie Bonollo spa, una delle più importanti realtà europee di distillazione del comparto enologico.
“Le Distillerie Bonollo Spa, che hanno raggiunto quest’anno i 100 anni di attività ed hanno attraversato da riconosciute protagoniste tutte le fasi storiche della distillazione delle vinacce, della commercializzazione e della valorizzazione delle grappe e delle acquaviti, confermano - si legge in una nota stampa - che l’impianto di Torrita di Siena non è stato chiuso ma è stata sospesa l’attività per destinazione alimentare, peraltro già non attiva in questo periodo. I depositi per i quali sono state fatte le contestazioni vengono utilizzati solo per le vinacce destinate alla produzione di alcool grezzo, altri sono i magazzini per lo stoccaggio delle vinacce utilizzate per le distillazioni a uso alimentare. La produzione di alcool grezzo non destinato al consumo alimentare, nel caso specifico destinato alla carburazione, esclude evidentemente ogni eventuale rischio di insufficienza e carenza igienico-sanitaria. Le Distillerie Bonollo nei loro stabilimenti attuano una corretta prassi igienico-sanitaria del processo produttivo degli alcoli e delle acquaviti”.
“Il fatto - continua le Distillerie Bonollo Spa - che non sia stata richiesta una chiusura, ma una sospensiva da parte del Sindaco è del resto dimostrazione che non ce ne sono i requisiti, come invece enfatizzato dalla stampa. E’ d’obbligo precisare che l’intero processo di produzione degli spirits è sotto stretta sorveglianza dell’Agenzia delle Dogane, che ha il ruolo di verificare e accertare che tutte le trasformazioni delle materie prime introdotte avvengano secondo criteri e modalità stabilite dalla legge.
Le Distillerie Bonollo ribadiscono “di essere assolutamente estranee e di non essere in alcun modo coinvolte con lo scandalo della contraffazione del vino” e che “da sempre fanno della sicurezza alimentare e dell’igiene uno dei punti di forza della loro produzione che li conferma essere una delle aziende maggiormente conosciute per qualità e serietà professionale. Elementi, questi, che la collocano al primo posto del mondo nella produzione di grappa, l’esclusiva acquavite italiana”.