giovedì 5 aprile 2007

Non solo vino, si beve anche la grappa

da: ifgonline.it
Non solo vino, si beve anche la grappa


Non di solo vino vive l’uomo. Ma anche di grappa. L’edizione di quest’anno del “Grappa & C Stratus Tasting”, la rassegna dedicata alla grappa all’interno di Vinitaly, ha registrato l’enorme successo del superalcolico italiano. Un successo per la grande presenza di aziende, anche straniere, ma soprattutto per la preferenza accordata alla grappa dal pubblico, non solo italiano. I dati relativi allo scorso anno evidenziano un crescente interesse verso il nostro prodotto anche da parte dei consumatori stranieri, persino in Gran Bretagna, dove la grappa sta erodendo fette di mercato, minoritarie sicuramente ma pur sempre interessanti, a whisky e rum, i due giganti mondiali del mercato dei superalcolici.
La grappa, acquavite italiana di bandiera, è infatti oggi uno dei pochissimi distillati che non subisce la flessione del mercato degli alcolici e che non risente delle turbolenze degli effetti-moda (come quelli che per esempio hanno influenzato il mercato delle vodke prima, delle vodke aromatizzate poi, e ancora quello dei whisky e oggi dei rum). Questo perché la grappa è un prodotto fortemente di nicchia: con circa quaranta milioni di bottiglie equivalenti essa rappresenta una quota di mercato molto minoritaria rispetto agli altri distillati che vantano produzioni di molte centinaia di milioni di pezzi, ma è soprattutto l’estrema territorialità della grappa che la pone su un piano diverso da quello della quasi totalità degli alcolici: derivata direttamente dalle vinacce, essa viene prodotta in tutto il Paese (mentre il cognac, per esempio, deriva solo da una regione estremamente circoscritta della Francia), acquistando così le straordinarie caratteristiche organolettiche di ogni vitigno da cui è distillata. La frammentazione e le piccole dimensioni dei produttori inoltre, se da una parte non consentono loro di affrontare individualmente il mercato con mezzi di comunicazione di massa, dall’altra offrono una varietà straordinaria di qualità, determinate dai diversi sistemi produttivi, spesso e volentieri studiati ad hoc e personalizzati dalle stesse famiglie, e spesso anche oggetto di interesse culturale e industriale. Che cos’è la grappa La grappa è un distillato italiano e del Canton Ticino prodotto da vinacce esclusivamente della regione di produzione; deriva dalla distillazione delle vinacce dopo la svinatura, e può avere un contenuto alcolico tra i 37,5% e circa 60% volumetrici, raggiunto aggiungendo acqua demineralizzata nella giusta percentuale al prodotto della distillazione. La qualità della grappa, come succede per il vino, dipende dal tipo e della qualità delle uve usate, ma anche dal tipo di impianto di distillazione e, ovviamente, dalle capacità tecniche del mastro distillatore. Le grappe classiche erano prodotte da vinacce miste, ma la grappa moderna si è affermata come fenomeno di mercato nel settore dei distillati di pregio dopo l’idea di produrre grappe di monovitigno (marchio registrato dalla famiglia Nonino), ovvero prodotte da un’unica tipologia di uva. La classificazione della grappa è molto articolata. Le etichette possono mettere in evidenza la denominazione geografica di origine, i vitigni, il tipo di alambicco e altri elementi ancora, determinando di volta in volta diverse categorie merceologiche del prodotto Alessandro Braga

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